mercoledì 16 dicembre 2020

GIUSEPPE ARTALE

 

Domenico Giuseppe Artale nacque nel castello di Mazzarino  il 29 agosto del 1632 da famiglia nobile. Figlio di Antonino e di Angela Artale, all'età di tre anni perse la madre e a nove il padre, venendo così affidato a uno zio tutore il cui nome rimane ancora oggi ignoto. Doti belliche particolari gli valsero l'appellativo di “Cavaliere Sanguinario”. Un evento cambiò la vita del giovane poeta: all'età di quindici anni commise il suo primo omicidio Fu così che Artale, lasciati tutti i suoi beni a una parente scappò dal paese natale per rifugiarsi in un Convento di padri Gesuiti dove, per circa due o tre anni, studiò Filosofia. Abbandonato anche questo luogo, Artale si arruolò spontaneamente nell'Ordine Militare e Religioso dei Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme e, con una trireme, giunse a Candia, che era a quei tempi assediata dai Turchi. Lì Artale acquistò onori e glorie aggiungendo allo stemma di famiglia l'Aquila Bicipite Imperiale.

Dopo la guerra Artale si dedicò all'attività di scrittore, riversando nella Letteratura anche le proprie esperienze autobiografiche, come accade nel Cordimarte, romanzo eroico-cavalleresco che è considerato una delle sue maggiori opere.

La sua fama era così grande che Troiano Spinelli, in punto di morte, donò al poeta la sua spada facendogli promettere di usarla.

Intorno al 1654 Artale si trovava a Napoli, ma si allontanò dalla capitale partenopea a causa del dilagare della peste: questa tematica venne affrontata dall'autore in un sonetto molto famoso intitolato: La Bellezza Atterrata.

Tra il 1658 e il 1660 pubblicò la Enciclopedia Poetica, La Bellezza Atterrata e il romanzo Cordimarte, nel 1661 pubblicò La Pasìfe ò vero l'Impossibile Fatto Possibile, drama per musica.

Si spense a Napoli nel 1679.

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