Il Castello di Resuttano è una della più importanti attrattive
turistiche dell’area. Un tuffo nella storia a pochi passi dal
Casale di Emma, raggiungibile a piedi in pochi minuti. E' una storica ricostruzione risalente al XIV secolo, sui resti di un casale di epoca normanna.
uto alla famiglia
dei Ventimiglia è passato di mano in mano nel corso dei secoli fino
ad arrivare all'ultimo proprietario privato, il notaio Antonino
Manasia che lo ebbe in possesso dal 1910 fino al 1968, anno in cui
morì. In eredità passò nelle mani della signora Giuseppina, la
moglie del notaio (“a nutara” come la chiamavano in paese) fin
quando, alla fine del secolo scorso fu espropriato dalla Regione
Siciliana con l’intento di restaurarlo e farne un’attrazione
turistica.
L’importanza del castello di Resuttano è dovuta in
primo luogo alla posizione geografica, a quota 458 m s.l.m., sulle
rive dell’Imera Meridionale, lungo la via che collegava Palermo con
Catania.
Il nucleo del castello è in realtà una torre a due
elevazioni.
Essa al piano terra presenta due vani di piccole
dimensioni: quello a nord, voltato, era accessibile solamente dal
soffitto ed era presumibilmente la cisterna della torre.
L’altro
ambiente, a sud, presenta due feritoie, una delle quali trasformata
in porta. L’accesso, in origine, avveniva però da una porta a
quota del primo piano sulla parete est, con il concio di chiave
decorato con lo stemma recante le iniziali di Francesco Berto
Ventimiglia.
La porta era servita da una scala non più esistente.
Al primo piano sono ancora visibili due finestre con stipiti ed
archivolto in pietra da taglio, il cui concio di chiave reca lo
stemma suddetto scolpito anche nelle basi ai lati delle stesse
aperture.
Una scala a chiocciola in pietra da taglio allocata
nello spessore murario ancora oggi in parte ben conservata consentiva
l’accesso alla terrazza della torre.
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