Il
nome è quasi impronunciabile per chi non è siciliano. La lingua si
arrotola nello sforzo di pronunciare le troppe erre e le troppe di,
ma a Delia questa parola dal suono duro indica un dolce buonissimo:
un biscotto a forma di bracciale il cui nome risale al greco kollura
(cioè focaccia, pane biscottato di forma solitamente anulare). Nei
vocabolari dialettali cuddrireddra sta per focacciuola, schiacciatina
modellata a foggia di baco ravvolto, o piccola rotellina di pasta a
forma di anello o corona. In Sicilia, e un po’ in tutto il sud
Italia, si producono molti tipi di ciambelline fritte, ma solo a
Delia si realizzano in questa forma complicata. Si narra che la forma
a “corona” sia nata quale omaggio alle castellane che vivevano a
Delia durante la guerra dei Vespri Siciliani (1282-1302) nella
fortezza medioevale che sovrasta la cittadina.Sono passati sette
secoli ma le cuddrireddre si producono ancora. La ricetta è
semplice: si impasta la farina di grano duro con uova fresche,
zucchero, un poco di strutto, vino rosso, cannella e scorzette di
arancio. Si lavora la massa su un asse di legno (lo scanaturi) fino a
quando raggiunge la giusta compattezza e poi la si divide in piccoli
rotolini. La parte più complicata, che richiede manualità e
esperienza, ma che le donne di Delia sanno realizzare benissimo,
inizia a questo punto: si avvolgono i rotolini di pasta intorno ad un
bastoncino che poi viene sfilato. La spirale di pasta viene
appoggiata su un attrezzo chiamato “pettine” costituito da due
asticelle di legno unite da una serie di striscioline di canna di
bambù levigata. I pettini sono conservati con grande cura perché
nessuno è più in grado di costruirli. Alcuni sono vecchissimi,
posso avere anche più di 150 anni. Un oggetto bizzarro la cui
funzione originaria era diversa: si trattava infatti di un pezzo del
banco di tessitura. Sul “pettine” si appoggia la spirale di pasta
che acquista la caratteristica “rigatura”. Si uniscono a questo
punto le due estremità formando una corona. L’ultimo passaggio è
la frittura in abbondante olio extravergine d’oliva.
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