L'Aeroporto
di Ponte Olivo era un aeroporto militare usato durante la seconda
guerra
mondiale nei pressi della città di Gela e successivamente usato da
Enrico
Mattei
e dai dirigenti dell'Ente Nazionale Idrocarburi (ENI) come aeroporto
privato
per i
loro frequenti viaggi negli stabilimenti Anic della zona. L'aeroporto
prende il
nome
dalla località Ponte Olivo in cui si trovava, lungo la odierna SS
117 bis, lungo
880 m.
tutto in terra battuta.
Fu
costruito durante il ventennio fascista dalla Regia Aeronautica come
aeroporto
militare
da utilizzare per i collegamenti con le allora colonie italiane in
Africa.
Dall'11
settembre 1939 fu base per il 41º Stormo Bombardamento Terrestre che
operò
con 18 Savoia-Marchetti S.M.79. Il 21 ottobre 1940 lo stormo venne
trasferito
da Gela
a Bengasi in Cirenaica. Insieme all'aeroporto di Comiso e la pista di
Biscari
venne
largamente usato per gli attacchi contro Malta. Vi fu anche stanziato
il 51º
Stormo
con aerei Macchi M.C.202. Durante l'estate del 1943 venne bombardato
pesantemente
e venne conquistato dalle truppe alleate sbarcate sulle vicine
spiagge
durante
l'Sbarco in Sicilia. L'occupazione delle truppe americane durò fino
al
settembre
del 1944 quando fu restituito alle autorità italiane.
Accanto
all'aeroporto fu anche costruito il cimitero di guerra di Ponte Olivo
e le
salme
ivi presenti furono traslate dagli statunitensi nel 1947.
Enrico
Mattei usò spesso la pista gelese fino ai giorni della sua morte.
Alle 09:55 del
27
ottobre 1962, decollò per l'ultima volta dall'aeroporto di Ponte
Olivo per Catania il
Morane-Saulnier
MS.760 Paris, marche I-SNAP, aereo privato dell'ENI con a bordo
il solo
pilota Irnerio Bertuzzi. La pista è rimasta inutilizzata, escluso
l'ENI, per più di
70 anni
e non è facilmente localizzabile, poiché il terreno circostante è
di fatto
utilizzato
a scopo agricolo.
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