San
Cataldo sorge in una zona collinare interna.
È
attraversato dal fiume "Salito" formato da sorgenti
che nascono dalle falde del M. Schiavo. L'abitato si estende
nell'altopiano sito tra Portella del Tauro e Babbaurra, ricco di
pozzi.
Nei
pressi di Vassallaggi vi
sono testimonianze di insediamenti umani risalenti al IV-V secolo.
L'attuale
centro abitato ha origini relativamente recenti. Fu una baronia,
poi comune fondata dal principe Nicolò Galletti nel 1607,
richiedendone il 18 luglio la licenza dal Re di Sicilia Filippo III(licenza
vox populandi).
La licenza consentiva di edificare e popolare l'antico casale
Calironi (in siciliano Caliruni e
in greco Kalyroon),
sito all'interno della baronia di Fiumesalato.
Nel
corso degli anni San Cataldo ha subito parecchi rimaneggiamenti dal
punto di vista urbanistico, al punto che oggi appare come una città
nuova, nella quale prevalgono costruzioni recenti. Pochissime
costruzioni possono vantare una discreta valenza storica come la
Chiesa Madre e qualche costruzione signorile nel centro storico: l'antico
castello dei baroni Galletti, sito su una collinetta denominata sino
a poco tempo fa "quartiere forca".
A 4 km a Nord della città, in contrada Vassallaggi, sono i resti di un'antica città chiamata Motyon. Essa sorse nella prima età del bronzo quale centro indigeno abitato, si ritiene, dai Sicani e caratterizzata da manufatti in ceramica rossa decorata a motivi geometrici e da sepolture "a forno".
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