Enrico Mattei (1906-1962) è stato un imprenditore, partigiano, politico e dirigente pubblico. La sua vita molto attiva ha conosciuto momenti di gloria e gratificazioni personali ma anche numerosi “intoppi” culminati nella sua tragica scomparsa a causa dell’incidente aereo che ha lasciato tanti dubbi sulla dolosità. Ha progettato un grande polo industriale a Gela allo scopo di sfruttare il petrolio greggio scoperto nell'area gelese, nel vicino ragusano, quello proveniente da altri siti dell'area del Mediterraneo nonché le riserve di gas naturale scoperte nel territorio di Gagliano Castelferrato (Enna). Convinti di poter contribuire alla ripresa economica e sociale di una zona fortemente depressa come quella gelese, nel 1960 venne posta la prima pietra lungo la costa ad est della cittadina.
I
primi impianti entrarono in funzione nel 1963 e negli anni successivi
ne furono avviati molti altri. In quegli anni fu promossa la
costruzione di numerose ed importanti infrastrutture a servizio
dell'area industriale tra le quali uno scalo portuale, una strada di
collegamento rapido con Catania e il completamento della ferrovia per
Caltagirone.
Tra
le produzioni: benzine, gasoli, oli lubrificanti, carbone, soda
caustica e molti altri prodotti chimici. All'interno una centrale
termoelettrica e grandi impianti per la dissalazione e la depurazione
delle acque. Il Petrolchimico era un enorme complesso diviso in tante
isole. Tra gli impianti si sviluppano il centro formazione del
personale, una grande mensa, una palazzina per uffici detta "palazzo
di vetro", la sala controllo, la sede sindacale nonché un
grande parcheggio con area verde. L'area è raggiunta dalla linea
ferrata che svolgeva sia servizio merci che passeggeri per i
dipendenti. Al momento della costruzione fu uno degli impianti più
grandi d'Europa.
Dopo
la morte di Mattei i progetti per l'area gelese furono notevolmente
ridimensionati e rivisti dai suoi successori.
All'atto
della fermata definitiva degli impianti, nel 2014, gli impiegati era
circa 700.
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