Scoperta
nel 2016 da un gruppo di appassionati, la Pietra Calendario di Gela è
tra i monumenti preistorici più importanti in Italia. Il sito di
contrada Cozzo Olivo, ufficialmente riconosciuto il 18 marzo del 2017
dall’Istituto Nazionale di Astrofisica ed Archeo-Astronomia e
dall’Ordine dei Geologi Sicilia, si trova a pochi km dalla città
di Gela, inserito in un contesto archeologico di grande rilievo, tra
la monumentale necropoli del bronzo medio-finale di Dessueri e gli
insediamenti dell’età del rame di Ponte Olivo.
La
Pietra Calendario, ribattezzata dai giornali inglesi ed americani la
“piccola Stonehenge”, viene datata tra il IV ed il III millennio
a.C. e veniva utilizzata dalle popolazioni preistoriche per misurare
le stagioni. Tra il 21 ed il 22 dicembre infatti, in occasione del
solstizio d’inverno è possibile assistere, da un punto di
osservazione privilegiato, ad un fenomeno unico. Il sole sorgendo
attraversa un foro realizzato su di un lastrone di arenaria
naturalmente orientato, dando vita ad un incredibile spettacolo di
luce.
Di
grande rilievo la presenza sul lato est della Pietra Calendario di un
menhir lungo circa 5 metri adagiato su di un fianco con base in
prossimità di una fossa, dove probabilmente era allocato. Il menhir
aveva la funzione di “mirino”, in quanto la parte sommitale
lambiva la base del foro in linea con l’asse solstiziale.
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