Nel 1570, con la solenne posa della prima pietra, si iniziò la costruzione della chiesa, che venne portata a termine nel 1622.
Le navate che terminavano prima dell'attuale transetto, erano tre, la centrale dedicata all'Immacolata, quella di sinistra al Santissimo Sacramento e quella di destra a San Michele Arcangelo.
Dal 1718 al 1720, a spese dell'Arciprete Raffaele Riccobene, fu chiamato il pittore fiammingo Guglielmo Borremans (1670-1744), che, insieme al figlio Luigi, affrescò la volta e la navata centrale, e dipinse la pala dell'altare maggiore, raffigurante l'Immacolata Concezione.
Il 26 luglio 1733 la Chiesa Madre fu consacrata dal vescovo di Agrigento Lorenzo Gioeni, sotto il titolo di Santa Maria la Nova e San Michele Arcangelo.
I lavori esterni si conclusero con la costruzione del campanile destro nel 1856.
Nel frattempo, essendo stata istituita la diocesi di Caltanissetta nel 1844, la Chiesa Madre fu eretta a Cattedrale, come ricorda la lapide posta.
La serie di affreschi che orna la navata centrale è opera del pittore fiammingo Guglielmo Borremans che lavorò nel capoluogo nisseno nel 1720. Notevoli le tre scene centrali costituite dalle scene dell'Immacolata Concezione, dell'Incoronazione della Vergine e del trionfo di san Michele.
Opera di Stefano Li Volsi di Nicosia, la statua dell' arcangelo Michele intento a tenere nella mano sinistra una catena, e nella destra una lancia; ai piedi è rappresentato il demonio sottomesso. Particolarità della scultura la testa in legno d'olivo, mentre il resto del simulacro in legno di salice. La differenza dei materiali diede adito alla leggenda secondo la quale lo scultore, non soddisfatto del volto della sua scultura, si mise a pregare e lo trovò già terminato (opera degli angeli).
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